La Leadership
Lo studio scientifico della leadership (**) è caratterizzato da confutazioni e approfondimenti di concettualizzazioni precedenti (come del resto accade a qualsiasi argomento oggetto di studio da parte degli scienziati sociali). Gli studi e le ricerche più recenti si sono focalizzate sul rapporto tra leader e cambiamento, leader e vision building, leader ed empowerment. (**) Uno strumento per la rilevazione delle stile di leadership è il Fifteen Factor Questionnaire Plus (15FQ+).
Stile partecipativo
Convinti sostenitori dello stile di leadership partecipativo sono gli autori K. Lewin e R. Likert. Lo stile partecipativo o democratico / partecipativo, influenza positivamente il clima aziendale incrementando la soddisfazione lavorativa e migliorando le performance aziendali, contrariamente ad altre modalità di leadership quali lo stile autoritario / autocratico (sebbene si possa raggiungere un buon rendimento quantitativo sul lavoro, ma non qualitativo) lo stile autoritario determina livelli di soddisfazione bassi, elevata conflittualità, aggressività, competizione tra i membri del gruppo, e una forte dipendenza dal leader, tanto che deve essere sempre presente per sovrintendere, dirigere, ordinare, guidare. Il lassista (lassaiz-faire) o permissivo favorisce uno scarso rendimento quantitativo e qualitativo, aggressività elevata e scarsa dipendenza dal leader.
Teoria della contingenza
L’efficacia della leadership, secondo questo approccio, è determinata dall’interazione tra stile di leadership e contesto. Le ricerche di Blake (conversazione con R. Blake) e Mouton hanno influenzato per molti anni lo sviluppo delle pratiche organizzative; i due autori sono spesso citati per lo strumento denominato “managerial grid”. Altro autore di rilievo è Fielder (in realtà la teoria della contingenza è di questo autore): il processo di leadership viene collocato lungo un continuum alle estremità del quale si collocano la leadership orientata al compito e la leadership orientata alle persone. Secondo Fielder l’efficacia dello stile è legata alla qualità della relazione e alla posizione di potere assunta. Infine lo stile adottato viene definito relativamente stabile nel tempo poiché influenzato dalle caratteristiche di personalità del leader. La scala ideata da Fielder e coll. (scala LPC) si propone di distinguere ed individuare i leader orientati al compito dai leader orientati alla relazione (di fatto sia la managerial grid sia la scala LPC misurano le stesse dimensioni). Se poniamo su un asse cartesiano le due dimensioni: COMPITO e RELAZIONE (o PERSONE). Le possibili configurazioni ottenibili sono di quattro generali tipologie di leadership: 1. leadership autoritaria (elevato punteggio sulla dimensione COMPITO, basso punteggio sulla dimensione RELAZIONE). In questo caso non si ricerca nè si permette la collaborazione o la cooperazione, non si permette il dibattito, la discussione. Chi sbaglia viene criticato anche aspramente, si biasima anziché individuare le cause dell’errore. 2. leadership partecipativa quando si ottengono punteggi elevati nelle due dimensioni. Il leader in questo caso incoraggia il membri del gruppo coinvolgendoli nelle scelte, nelle decisioni, incoraggiandone l’autonomia e favorendo lo sviluppo del potenziale umano a disposizione. Si lavora sul gruppo, incoraggiandolo al raggiungimento degli obiettivi prefissati. 3. leadership da taverna il cui strumento principale utilizzato per il raggiungimento degli obiettivi è il potere di ricompensa. E’ caratterizzata da bassi punteggi sulla dimensione COMPITO ed elevati punteggi sulla dimensione RELAZIONALE. In questo caso non viene assunta una posizione di potere per paura di danneggiare la relazione instaurata con i membri del gruppo. 4. leadership lassa o apparente ha scarsi punteggi su entrambe le dimensioni. Viene fatto ampio uso della delega. Una leadership di questo tipo mostra scarso coinvolgimento e interesse verso i risultati raggiunti e verso il gruppo stesso.
Teoria situazionale della leadership
La teoria situazionale della leadership (Situational Leadership Theory – SLT) è una teoria del comportamento dei leader che sostiene che non esiste un unico stile di leadership che sia il migliore in ogni situazione, ma che il successo del leader dipende dalle sue capacità di adattarsi alle esigenze della situazione e dei membri del suo team.
La SLT è stata sviluppata dagli psicologi Paul Hersey e Ken Blanchard negli anni ’70. La teoria si basa sull’idea che la situazione in cui si trova il gruppo o l’individuo influenzi le scelte di leadership più efficaci. Secondo la SLT, il comportamento del leader deve essere adattato alla situazione e ai membri del team per massimizzare l’efficacia del leader.
Hersey e Blanchard hanno identificato quattro stili di leadership in base al livello di direzione e supporto forniti dal leader ai membri del team. Questi stili sono:
Direttivo: il leader fornisce indicazioni specifiche su cosa fare e come farlo, senza incoraggiare la partecipazione attiva dei membri del team.
Persuasivo: il leader continua a fornire direzioni specifiche, ma incoraggia anche la partecipazione attiva dei membri del team.
Partecipativo: il leader condivide la responsabilità delle decisioni con i membri del team e supporta i loro sforzi.
Delegante: il leader concede una grande autonomia ai membri del team nella pianificazione e nell’implementazione delle attività, ma rimane disponibile per fornire supporto e guida.
Secondo la SLT, il leader deve essere in grado di adattarsi alla situazione per massimizzare l’efficacia della leadership. Ciò significa che il leader deve essere in grado di identificare la situazione e scegliere lo stile di leadership più adatto. La teoria si concentra anche sulla necessità per il leader di sviluppare una relazione positiva con i membri del team per massimizzare l’efficacia della leadership.
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